La SCP e la nuova frontiera del consumo sostenibile

5 Settembre 2013 /  Off comments

La chiamano SCP, è la strategia di Produzione e Consumo Sostenibile che si rivolge per definizione ai distretti industriali o alle filiere, improntate sulla produzione tradizionale.

La struttura tipica del distretto industriale, caratterizzata dalla presenza di PMI ( piccole e medie imprese, che lavorano spesso in serie o in parallelo nel ciclo di lavorazione degli stessi prodotti) facilita lo scambio di informazioni tra i diversi soggetti e quindi la valutazione del ciclo di vita dei prodotti ed il controllo delle sue fasi. Valorizzando questa caratteristica, è possibile da un lato, diffondere l’ecoinnovazione di prodotto nei distretti industriali, dall’altro mettere in funzione uno strumento di comunicazione di prodotto su questi temi.

La Direzione generale per le Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente, attraverso la collaborazione della Rete CARTESIO “per la gestione sostenibile di Cluster, Aree Territoriali e Sistemi d’Impresa Omogenei”, ha promosso una “rete specifica” per la valorizzazione ambientale dei distretti.

Oltre alla definizione di un percorso di miglioramento ambientale in cui sono coinvolte imprese (processi produttivi, prodotti, gestione logistica) e amministrazioni locali, la rete ha l’obiettivo di creare, come strumento di marketing improntato alla “sostenibilità”, un MARCHIO di DISTRETTO applicabile in modo omogeneo su scala nazionale da parte dei diversi sistemi produttivi locali e spendibile efficacemente in ottica competitiva, che rispecchi il risultato di un’azione combinata di qualificazione ambientale della produzione e del territorio. Tale marchio si dovrebbe configurare come un’etichetta ambientale di tipo I a garanzia della qualità ambientale complessiva dei prodotti tipici del distretto o della filiera e della sostenibilità della produzione e del territorio da cui proviene il prodotto. Il “marchio”, adattabile nei diversi contesti produttivi territoriali (distretti industriali, distretti agroindustriali, nuovi distretti tecnologici, ecc.), consentirebbe ai prodotti locali di differenziarsi dai competitori della grande distribuzione, offrendo un surplus di qualità ambientale.

Industria 2015 è il piano strategico programmatico promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che

intende orientare il sistema produttivo verso assetti compatibili con l’evoluzione degli scenari competitivi mobilitando una pluralità di soggetti pubblici e privati.

Perché non realizzare un marchio tutto lucano?

 Fabiana Santangelo

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